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Missione e Martirio di Sant'Angelo

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“Missione e Martirio di Sant’Angelo”, l’opera di Vincenzo Scuderi “vola” a Roma

“Missione e Martirio di Sant’Angelo, patrono di Licata” vola a Roma.

Il 24 ottobre, alle 19 nella basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti, sarà replicata la rappresentazione tratta dal libro di Vincenzo Scuderi, che è stata presentata per la prima volta a Licata, nel santuario di Sant’Angelo, lo scorso 13 agosto.

“Costituisce motivo di privilegio e di grande onore – scrive Scuderi – avere la possibilità di rendere omaggio, per la seconda volta, al nostro Santo martire carmelitano, frate Angelo, venerato anche a Roma e nelle chiese dei Padri Carmelitani a livello intercontinentale”.

“La rappresentazione Missione e Martirio di Sant’Angelo Patrono di Licata, tratta dall’omonima opera del professore Vincenzo Scuderi – scrivono i Padri Carmelitani – riporta al giorno in cui avvenne il cruento martirio di Sant’Angelo da Gerusalemme, frate carmelitano, tradizionalmente e concordemente indicato nel giorno 5 maggio 1220 a Licata, per mano di Berengario La Pulcella, un signorotto locale, eretico e avvinto in un legame incestuoso con la sorella Margherita. Alcune tradizioni letterarie immaginano che il ferimento mortale del Santo predicatore sia avvenuto il giorno 1° maggio e che, dopo cinque giorni di agonia, durante i quali frate Angelo edificò coloro che lo avvicinarono, spirò. L’autore dell’opera si inserisce magnificamente in questo tradizione letteraria, dando corpo, voce e passione ai protagonisti di quel dramma, soprattutto a frate Angelo, che nel suo monologo appare stretto tra un corpo mortalmente ferito e l’anelito verso l’Alto, verso l’incontro con Maria, Madre del Carmelo, consolatrice e madre amorevole, la quale, dando risposta alle invocazioni accorate del Santo, gli si manifesta, per accompagnarlo serenamente all’incontro con l’Eterno. Potremmo dire che sabato 24 ottobre l’arte incontrerà l’arte, riproponendo un messaggio antico ma sempre attuale di dedizione, coraggio, e coerenza nella fede.”

“Ho mirato – aggiunge Vincenzo Scudeeri – a descrivere con profondo, religioso rispetto, venerazione e umiltà, il sentimento, il forte legame di frate Angelo con Dio, con l’Onnipotente, il misericordioso, cui giunge sempre, in appagata compagnia, con Maria, la madre del Carmelo. In taluni momenti di preghiera, il Santo raggiunge il grado più alto dell’esperienza mistica. Nei suoi ultimi giorni di martirio è descritto il dialogo d’amore con la Vergine Immacolata, con Dio, e poi l’ultima tentazione del maligno”.

Ecco i nomi degli interpreti che presenteranno l’opera a Roma. Voce fuori campo: Michele Florio; Sant’Angelo: Vincenzo Scuderi: Berengario: Antonio Iannello; Maria Madre del Carmelo: Lorella Lombardo; Il marinaio di Licata: Angelo Pira. Una madre: Caterina Bonafede. Presenta: Francesco Scuderi.

(Foto di Vincenzo Scuderi)

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