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Carruba e Minardi

Cronaca

La polizia scopre tre maxi piantagioni, in 10 giorni sequestrate quasi 4 tonnellate di marijuana

Undici, 17 e 20 settembre. Sono i giorni delle tre maxi operazioni, condotte dalla polizia di Licata e dalla squadra mobile di Agrigento contro la coltivazione di sostanze stupefacenti.

In dieci giorni, nei tre differenti blitz, la polizia ha sequestrato ben 4.375 piante di marijuana del peso complessivo di 3.662 chilogrammi, quasi quattro tonnellate.

Quattro le persone arrestate, due delle quali (marito e moglie) si trovano ai domiciliari, mentre gli altri due sono in carcere.

I dettagli dei tre maxi sequestri sono stati resi noti stamattina, nel corso di una conferenza stampa al commissariato di Licata, tenuta dal capo della squadra mobile di Agrigento, Giovanni Minardi, e dal dirigente dello stesso commissariato licatese, Sergio Carrubba. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio.

Ecco, nel dettaglio, le tre operazioni condotte dalla polizia.

“L’11 settembre in contrada San Michele – si legge nel comunicato della questura di Agrigento – veniva rinvenuta e sequestrata una piantagione di marijuana gestita dai coniugi Francesco Bruna di 43 anni ed Angela Cammilleri di 36 anni. La perquisizione permetteva di rinvenire 4 tunnel illecitamente coltivati a cannabis indica, all’interno dei quali venivano sequestrate 250 piante alte tra un metro ed un metro e mezzo, per un totale di 247 chilogrammi. All’interno di un garage di pertinenza della struttura agricola – prosegue il comunicato – si sequestravano altresì altri 77 grammi di stupefacenti. Entrambi i coniugi venivano posti ai domiciliari, provvedimento poi convalidato dalla Procura”.

“Il 17 settembre – aggiunge la questura – in contrada Canticaglione veniva rinvenuta e sequestrata una piantagione di marijuana gestita da Angelo Marzullo di 47 anni. La perquisizione permetteva di rinvenire 7 tunnel illecitamente coltivati a cannabis indica, all’interno dei quali venivano sequestrate 575 piante altre tra 1,4 ed 1,6 metri, per un totale di 725 chilogrammi. Marzullo veniva tradotto presso la casa circondariale “Di Lorenzo” di Agrigento”.

“Il 20 settembre – aggiunge la questura – in contrada Petrullo, agro di Canicattì, il commissariato di Licata, la squadra mobile di Agrigento ed il commissariato di Canicattì diretto da Cesare Castelli, individuavano un magazzino utilizzato per l’essiccazione di un’ingente quantità di piante di marijuana già raccolte, nella disponibilità di Vincenzo Tardino di 38 anni, soggetto autorizzato alla coltivazione di cannabis industriale per scopi leciti. La perquisizione permetteva di rinvenire e sequestrare 3.550 piante alte 1,5 metri circa, per un totale di 2.650 chilogrammi, oltre ad una parte esigua, circa 30 chilogrammi, che risultava di lecita coltivazione. Tardino veniva tradotto in carcere”.

Infine, sempre a Canicattì, la polizia ha sequestrato 8 panetti di hashish del peso complessivo di 2 chilogrammi. 

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