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Interviste

Giovane chef licatese “vola” al Ritz di Londra

(GUARDA LE FOTO) Ventotto anni, cucina da quando ne aveva 12, ha già lavorato per diversi, rinomati, ristoranti italiani ed ora, “anche per imparare bene l’inglese”, ha accettato la proposta dello storico albergo The Ritz di Londra, dove lavora da un mese.

Valentino Russo, giovane chef di Licata, si sta facendo strada in un mondo difficile come quello dell’alta cucina. Però non ha alcuna intenzione di sgomitare. Lo capisci da come sorride quando ti racconta come ha iniziato ad appassionarsi al mondo dei fornelli.

“Davo una mano a mio padre in bottega – dice Valentino Russo al telefono da Londra – e così, per caso, ho iniziato ad appassionarmi alla cucina. Mi è piaciuto da subito mettermi alla prova ai fornelli e la passione di un ragazzino è presto diventata la mia professione”.

Valentino Russo viene “scoperto” da Pino Cuttaia, chef licatese, 2 stelle Michelin, titolare de “La Madia”, che non ha certo bisogno di presentazioni. Qui è rimasto fino al 2011, poi sono iniziate le esperienze nel nord e centro Italia. Allora sono arrivati la Gastronomia Peck di Milano, Trussardi alla Scala (2 stelle Michelin) con lo chef Andrea Bertone, sempre nella città meneghina, quindi Villa Feltrinelli sul lago di Garda con lo chef bistellato Stefano Baiocco. Poi un’”apertura” a Ginevra e l’esperienza all’Oliver Glowig di Roma.

Di recente Valentino Russo si è preso un mese di pausa, è stato in vacanza nella sua Licata, poi di corsa a Londra per una nuova esperienza.

“Voglio imparare bene l’inglese – dice il giovane chef – nella mia professione, come del resto in tutte le altre, è fondamentale conoscere questa lingua. Sto studiando, mi sto impegnando, lavorare nella city mi aiuterà. E poi sono felice per questa esperienza: lavoro in una grande azienda, della migliore tradizione inglese. Faccio il lavoro che amo e imparo la lingua, non chiedo altro”.

L’amore per la cucina, Valentino Russo, ce l’ha nel sangue.

“Da bambino osservavo – conferma – la trasformazione della materia: un uovo che diventava crema inglese, la farina che si “trasformava” in tagliatelle, ero incantato da tutto ciò. Ero il bambino più felice del mondo”.

E Licata quanto conta nella vita di Valentino Russo?

“Licata mi manca tanto ..! Nei miei piatti c’è un po’ di Licata, ci sono le onde del mare, il “sapore” della salsedine. A Licata si può far tutto, bisogna solo crederci, essere ottimisti e non perdere mai la speranza. Il tempo ci permette di raggiungere i sogni che inseguiamo per tutta la vita”.

C’è un piatto che preferisci cucinare, che ti riesce meglio di altri?

“Io amo il mio lavoro, mi sposo ogni giorno con esso, mi piace – risponde Valentino Russo – tutto quello che faccio quando sto in cucina, quindi non c’è una portata che mi rende più felice di un’altra. Certo, però, penso, per esempio, alle minestre, alle zuppe di pesce di paranza, con quel profumo di mare che ti entra dentro e non ti lascia più”.

E invece cosa preferisci mangiare, cosa ti piace, di più, in assoluto?

Valentino sorride e risponde senza esitazioni: “la pasta al forno che mi prepara mia madre”.

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