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“Giornata mondiale del teatro”, la compagnia “Dietro le Quinte”: “La celebriamo on line”

Dal 1961, quando fu creata a Vienna, ogni anno si celebra la “Giornata Mondiale del Teatro”. La data è il 27 marzo, quindi domani, ma le rappresentazioni teatrali che, nel mondo, in questo giorno vengono messe in scena, quest’anno non potranno avere luogo a causa del Coronavirus.

Nessuno, però, intende rinunciare a celebrare questa giornata e fioccano le iniziative.

Stamani la compagnia teatrale licatese “Dietro le Quinte” ha annunciato cosa farà domani, 27 marzo.

“Visto che non si può uscire di casa – scrive “Dietro le Quinte” sulla propria pagina Facebook – abbiamo deciso di celebrare la “Giornata Mondiale del Teatro” dando la possibilità a tutti di realizzare dei brevi video, o anche semplicemente una foto con un testo, facendo qualcosa che ha a che fare con il teatro: un breve monologo, una lettura, una breve interpretazione di un testo. Siamo convinti che, in questo difficilissimo momento, ognuno può dare il proprio contributo di “normalità”. E’ importante”.

Ecco il link della pagina Facebook della compagnia licatese su cui, se vi vuole, si può pubblicare:

https://www.facebook.com/Compagnia-Dietro-Le-Quinte-106674124309679/

Ogni anno, in occasione della “Giornata Mondiale del Teatro”, un autore, un drammaturgo, un giornalista, un regista, preparano un messaggio che viene letto in apertura di ogni manifestazione. Quest’anno il compito è stato affidato a Shahid Mahmood Nadeem, premiato giornalista pakistano, drammaturgo, sceneggiatore, regista teatrale e televisivo e attivista per i diritti umani. È stato direttore generale, direttore del programma e vicedirettore della Pakistan Television Corporation.

Qui vi sotto vi proponiamo la versione breve del messaggio. Più sotto pubblichiamo il link al quale potete accedere (basta un clic) se volete leggere il messaggio integrale del drammaturgo pakistano.

Il Teatro è unTempio

Alla fine di uno spettacolo del Teatro Ajoka (1)sul poeta sufi Bulleh Shah (2), un uomo anziano, accompagnato da un giovane, si avvicinò all’attore che aveva interpretato il ruolo del grande Sufi (3) e gli disse: “Mio nipote non sta bene, per favore, lo benedica”. L’attore rimase sorpreso e gli rispose: “Non sono Bulleh Shah, sono solo un attore che interpreta questo ruolo”.  L’uomo anziano gli disse: “Figlio mio, tu non sei un attore, sei una reincarnazione di Bulleh Shah, il suo Avatar (4)”. Improvvisamente si dischiuse davanti a noi un concetto completamente nuovo di teatro, in cui l’attore diventa la reincarnazione del personaggio che sta interpretando. Esplorare storie come quella di Bulleh Shah, e ce ne sono tante in tutte le culture, può diventare un ponte tra noi, persone di teatro, e un pubblico inconsapevole ma entusiasta. Quando siamo sul palcoscenico, a volte veniamo assorbiti dalla nostra filosofia di teatro, dal nostro ruolo di precursori del cambiamento sociale e ci dimentichiamo di gran parte delle masse. Nel nostro impegno con le sfide del presente, ci priviamo della possibilità di un’esperienza spirituale profondamente toccante cheil teatro può offrire. Nel mondo di oggi in cui l’intolleranza, l’odio e la violenza aumentano sempre di più, e in cui il nostro pianeta sta precipitando nella catastrofe climatica, abbiamo bisogno di recuperare la nostra forza spirituale. Abbiamo bisogno di combattere l’apatia, l’indolenza, il pessimismo, l’avidità e il disprezzo per il mondo in cui viviamo, per il pianeta in cui viviamo. Il teatro ha un ruolo, un ruolo nobile, nel dare energia e spingere l’umanità a resistere alla sua caduta nell’abisso.  Il teatro può trasformare il palcoscenico, lo spazio dello spettacolo, rendendolo qualcosa di sacro. Nell’Asia del sud, gli artisti toccano con riverenza le assi del palcoscenico prima di salirvi sopra, secondo un’antica tradizione che risale a un tempo in cui lo spirituale e il culturale si intrecciavano. È tempo di riguadagnare questa relazione simbiotica tra l’artista e il pubblico, tra il passato e il futuro. Fare teatro può essere un atto sacro e gli attori possono davvero diventare gli avatar dei ruoli che interpretano. Il teatro ha il potenziale per diventare un tempio e il tempio uno spazio dello spettacolo.

Giornata Mondiale del Teatro, il testo integrale del messaggio di Shahid Mahmood Nadeem

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