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Politica

Coronavirus, Pullara: “Sono stati allestiti posti Covid in tutti gli ospedali della provincia”

“Per fronteggiare la drammatica situazione legata all’emergenza Coronavirus i presidi ospedalieri della provincia di Agrigento sono stati potenziati con l’attivazione di posti Covid e di ulteriori posti per terapia intensiva e altri in progress verranno attivati”.

Lo ha annunciato Carmelo Pullara, vice presidente VI Commissione sanità all’Ars.

“Ad un emergenza di questo tipo la sanità mondiale si è trovata impreparata, diversamente – aggiunge Pullara – non poteva essere, però occorre fronteggiare l’emergenza e l’inaspettato, infatti, mentre qualcuno pensa a fare demagogia e a cose irrealizzabili,  che si sarebbero dovute fare in periodi in cui questi demagoghi assumeva posizioni di responsabilità, io ho dato mio contributo, non solo nella funzione odierna ma anche in virtù della pregressa esperienza, rapportandomi continuamente con l’assessorato regionale e con la direzione aziendale dell’ Asp di Agrigento per verificare quale fosse la reale situazione in provincia, dando il mio supporto e suggerimento”.

“Si sono avute rassicurazioni, pertanto, sull’attivazione di: 38 posti Covid non in terapia intensiva di cui 16 presso il presidio ospedaliero di Sciacca, 10 ad Agrigento, 6 a Licata e 6 a Canicattì. Inoltre entro 10 – 15 giorni verranno attivati – scrive ancora il deputato licatese – ulteriori 4 posti per Agrigento e 4 per Sciacca da utilizzare in funzione del protocollo d’intesa con l’Asp di Caltanissetta. Ed ancora le sale operatorie dei singoli presidi ospedalieri, così come da me richiesto, saranno adibite a posti di terapia intensiva avendone tutti gli standard, consentendo così di aumentare i posti di terapia intensiva ad Agrigento e Sciacca e di crearne a Canicattì Licata e Ribera, nell’attesa di ulteriori posti intensivi o sub intensivi non appena verranno consegnati necessari i ventilatori polmonari già acquistati”.

“Ci sarà tempo – conclude Pullara – per confrontarsi su ciò che è stato fatto oggi, e ciò che si sarebbe dovuto fare ieri e chi avrebbe dovuto farlo. Questo è il momento delle risposte concrete, non del protagonismo, che mi ricorda, per descriverla con un esempio, come ogni tifoso diventa allenatore, di questi tempi una maggiore umiltà di chi non ha competenze e responsabilità renderebbero più fluida la comunicazione con i cittadini già giustamente allarmati. Lo stato del sistema sanitario regionale e provinciale non è certo colpa di chi c’è che non può avere la bacchetta magica, ma di chi c’è stato e di chi ha applaudito a chi c’è stato. A memoria di tutti, vorrei ricordare che durante il governo Crocetta ho rinunciato ad incarichi di prestigio ritornando a fare dignitosamente il mio lavoro e mantenendo la mia libertà e dignità, mentre altri acclamavano ed applaudivano, come singoli e come partiti che sostenevano il governo”.

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