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Il mandato di pagamento per la ricostruzione del campanile

Storie

Chiesa di San Francesco, il restauro del campanile (dopo l’assalto di Dragut) iniziò nel 1617

L’11 luglio del 1553, come è noto, la flotta del pirata Mohamed Dragut invase Licata e la mise a ferro e fuoco per otto giorni. Tanta fu la distruzione. Ad essere raso al suolo, per esempio, fu il complesso conventuale di San Francesco, successivamente ricostruito e che ora possiamo ammirare tra il corso Vittorio Emanuele e la via San Francesco.

Il Comune, allora si chiamava “Universitas”, nel 1617 contribuì alla ricostruzione del campanile della chiesa di San Francesco (riaperta ieri), mettendo a disposizione una “elemosina”.

A scoprirlo è stata l’equipe al lavoro presso il Fondo librario antico di Licata, coordinata da Angelo Mazzerbo, e della quale fanno parte Gervasio Mallia e Concetta Domicolo. Ieri sera, sulla pagina Facebook del Fondo, è stata pubblicata la “delibera” del 3 gennaio 1617. E’ estratta dal mandato di pagamento del registro del tesoriere.

“Il sindaco Francesco D’Averna e i giurati Nicola Serravilla (Serrovira), Arcangelo Anelli (Anello) e Decio Carrera, autorizzano il tesoriere Francesco Perconti – si legge nell’atto pubblicato dal Fondo librario antico – a pagare onze due a Francesco Lo Riezo, procuratore del convento di San Francesco, come elemosina per la costruzione del nuovo campanile. Il mandato è controfirmato dal mastro notaio licatese, Antonio Mallia”.

(Foto Fondo librario antico Fb)

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