Seguici sui social
Carabinieri

Cronaca

Blitz “Halycos”, i carabinieri: “Stavano cercando di ricompattare la famiglia mafiosa licatese”

“E’ stato possibile registrare un colloquio intercorso tra Giovanni Lauria ed Angelo Occhipinti, avente straordinaria importanza investigativa, giacché si registrava l’intenzione dei due capi di unire i rispettivi gruppi al fine di ricompattare la famiglia mafiosa di Licata e ciò, evidentemente, per amplificarne il potere criminale e farla divenire una delle articolazioni mafiose più pericolose dell’intera cosa nostra”.

E’ quanto scrivono i carabinieri del comando provinciale di Agrigento in un paragrafo del comunicato stampa, diffuso oggi per annunciare i dettagli dell’operazione “Halycos”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che ha portato al fermo di 7 persone.

Secondo i carabinieri “la figura di Giovanni Lauria è per ultimo comparsa anche nella indagine denominata “Assedio”, condotta dall’Arma Territoriale di Agrigento, nel cui contesto è stata documentata una rinnovata coesione all’interno di cosa nostra agrigentina tra gruppi mafiosi, in passato anche dialetticamente contrapposti, riconducibili alla famiglia di Licata. Come emerso nel contesto investigativo in parola, a seguito della sua scarcerazione avvenuta nell’ottobre 2017, Angelo Occhipinti – si legge ancora nel comunicato stampa – aveva acquisito un ruolo di vertice in seno alla consorteria mafiosa di Licata ed aveva eletto a quartier generale del gruppo da lui diretto un magazzino, dove egli teneva un jammer che attivava ogni qual volta avevano corso delle riunioni con altri uomini d’onore, e ciò nell’evidente convinzione che detto dispositivo avrebbe rappresentato un argine invalicabile alle investigazioni, rendendo impossibile la captazione dei dialoghi da parte degli investigatori”.

 

Pubblicità

Di più in Cronaca